Il Ruolo del Storytelling nelle Vendite

Il Ruolo del Storytelling nelle Vendite

Il Ruolo del Storytelling nelle Vendite

Nell’era digitale, la connessione con i clienti è più importante che mai. Con il proliferare di informazioni e offerte online, i consumatori sono costantemente bombardati da messaggi pubblicitari. In questo contesto, uno degli strumenti più potenti a disposizione dei venditori è lo storytelling. Raccontare storie non solo attira l’attenzione, ma crea anche un legame emotivo che può portare a chiudere più vendite.

Il concetto di storytelling nelle vendite si basa sulla capacità di tessere narrazioni coinvolgenti che risuonano con l’esperienza e le emozioni del pubblico. Questa tecnica si radica profondamente nella psicologia umana, sfruttando la nostra naturale inclinazione a rispondere alle storie. Secondo lo psicologo Jerome Bruner, le persone sono 22 volte più propense a ricordare un fatto se viene presentato sotto forma di storia rispetto a un elenco di fatti e cifre. Questa statistica sottolinea l’importanza dello storytelling come strumento di comunicazione efficace. 1  2

Una delle teorie più influenti nel campo dello storytelling è la “Teoria della Narrazione” di Walter Fisher. Fisher sostiene che gli esseri umani sono essenzialmente “animali narrativi” e che tutta la comunicazione significativa può essere vista come una forma di narrazione. Questa teoria implica che le storie non solo informano, ma formano anche la base per la comprensione e l’interazione umana. Nel contesto delle vendite, questo significa che le storie possono essere utilizzate per costruire una relazione più profonda e significativa con i clienti, superando la mera transazione commerciale. 3  4

Lo storytelling è strettamente legato al concetto di “Brand Storytelling“, una strategia che coinvolge la creazione e la condivisione di narrazioni che incarnano i valori, la missione e la visione di un’azienda. Il professor David Aaker, esperto di marketing e autore di numerosi libri sul branding, ha approfondito questo concetto, evidenziando come un brand ben raccontato possa distinguersi in un mercato affollato. Secondo Aaker, una storia di brand efficace può umanizzare l’azienda, rendendo più facile per i consumatori connettersi emotivamente e razionalmente con essa.  5  6

Anche il neuroeconomista Paul Zak ha condotto studi che dimostrano come le storie possano influenzare la chimica del cervello, aumentando i livelli di ossitocina, un ormone associato alla fiducia e alla empatia. Questo incremento può portare i clienti a sentirsi più connessi e fedeli a un brand che utilizza lo storytelling in modo efficace. 7

Lo storytelling non è solo una tecnica di vendita; è una strategia che sfrutta le fondamenta della comunicazione umana per creare connessioni emotive, migliorare la memorabilità dei messaggi e, in ultima analisi, aumentare le vendite. Nell’era digitale, dove la concorrenza è feroce e l’attenzione dei consumatori è frammentata, padroneggiare l’arte del racconto può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso commerciale.

Il Ruolo del Storytelling nelle Vendite

Perché lo Storytelling è Efficace nelle Vendite

Le storie sono intrinseche alla natura umana. Da millenni, gli esseri umani utilizzano le storie per trasmettere informazioni, insegnamenti e valori. Nelle vendite, lo storytelling funziona perché tocca le emozioni delle persone, rendendo il messaggio più memorabile e convincente.

Connessione Emotiva

Le storie possono evocare emozioni, il che è cruciale nelle vendite. Un cliente che si sente emotivamente coinvolto è più propenso a fidarsi e a prendere una decisione d’acquisto. Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nel processo decisionale.

Secondo Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, le persone spesso prendono decisioni basate su emozioni e successivamente le giustificano razionalmente. Questa teoria si basa sul funzionamento del nostro sistema cognitivo, composto da due sistemi: il Sistema 1, veloce e intuitivo, guidato dalle emozioni, e il Sistema 2, lento e riflessivo, che razionalizza le decisioni prese. 8  9

Le emozioni svolgono un ruolo fondamentale nel processo decisionale umano. Quando ci troviamo di fronte a una scelta, il nostro Sistema 1 reagisce in modo istintivo, basandosi sulle emozioni e sulle associazioni mentali. Solo successivamente, il Sistema 2 interviene per analizzare la situazione in modo logico e trovare giustificazioni razionali per la decisione presa.

Questa dinamica è particolarmente rilevante nel contesto delle vendite e del marketing. Un racconto emozionante, che suscita emozioni positive nel potenziale cliente, può influenzare positivamente la percezione di un prodotto o servizio. Le emozioni creano un legame tra il brand e il consumatore, rendendolo più attraente e memorabile.

La teoria polivagale di Stephen Porges sottolinea l’importanza della connessione sociale e della sicurezza relazionale per la regolazione emotiva. Quando ci sentiamo connessi e sicuri, il nostro sistema nervoso parasimpatico viene attivato, promuovendo uno stato di calma e benessere. Questo concetto si applica anche alle relazioni tra brand e consumatori: una connessione emotiva positiva può influenzare le decisioni d’acquisto. 10

Le Emotional Availability Scales (EAS) sono uno strumento di valutazione osservativa sviluppato da Zeynep Biringen e colleghi per misurare la qualità della connessione emotiva nelle relazioni tra adulti e bambini.

Le EAS valutano sei dimensioni della disponibilità emotiva:

  1. Sensibilità dell’adulto: la capacità dell’adulto di connettersi emotivamente in modo appropriato e autentico con il bambino
  2. Strutturazione dell’adulto: la capacità dell’adulto di offrire guida, sostegno e limiti in modo da facilitare la crescita e lo sviluppo del bambino
  3. Non intrusività dell’adulto: la capacità dell’adulto di non interferire con gli interessi del bambino e di supportare la sua autonomia
  4. Non ostilità dell’adulto: l’assenza di emozioni negative sottili o evidenti dell’adulto verso il bambino
  5. Responsività del bambino: la presenza emotiva e la responsività emotiva del bambino nei confronti dell’adulto
  6. Coinvolgimento del bambino: l’iniziativa del bambino nel coinvolgere l’adulto nell’interazione in modi appropriati e positivi

Ogni dimensione viene valutata su una scala Likert da 1 a 7. Le EAS possono essere utilizzate per valutare le interazioni tra adulti e bambini da 0 a 14 anni in vari contesti, come il gioco, l’alimentazione, la routine del sonno.

Attraverso questa valutazione multidimensionale, le EAS forniscono informazioni sulla qualità emotiva della relazione, andando oltre i concetti di attaccamento per includere aspetti come la creazione di un ambiente emotivo positivo, il supporto all’apprendimento e la regolazione delle emozioni

Le Emotional Availability Scales (EAS) forniscono uno strumento per valutare la qualità della connessione emotiva nelle relazioni. Applicando questo concetto al marketing, le aziende possono utilizzare le EAS per valutare l’efficacia delle loro strategie di storytelling e di creazione di connessioni emotive con i clienti. 11  12

Le emozioni e la connessione emotiva giocano un ruolo cruciale nel processo decisionale umano, come evidenziato dalla teoria di Daniel Kahneman e dalla teoria polivagale. Nel contesto delle vendite, un racconto emozionante e la creazione di una connessione emotiva positiva con il brand possono influenzare significativamente la percezione dei prodotti o servizi e le decisioni d’acquisto dei consumatori.

L’azienda TOMS, fondata da Blake Mycoskie, ha sviluppato una strategia di marketing incentrata sullo storytelling e sulla missione di donare un paio di scarpe a un bambino bisognoso per ogni paio venduto. Questa iniziativa è stata avviata nel 2006 e si basa sul modello “Buy-One-Give-One”, che ha permesso a TOMS di investire un terzo dei profitti in azioni solidali.

Attraverso la narrazione del marchio e la comunicazione dei valori etici, TOMS ha creato una connessione emotiva forte con i clienti, ispirandoli a diventare parte del movimento e a sostenere la causa. La strategia di marketing di TOMS si è concentrata sul coinvolgimento sui social media, sulle campagne di marketing sociale e sulle partnership con influencer, amplificando il messaggio e mobilitando il supporto della comunità.

I risultati ottenuti da TOMS grazie a questa iniziativa sono stati significativi. La storia emotiva e la missione filantropica dell’azienda hanno generato un impatto positivo sulle vendite e sulla fedeltà al brand. TOMS ha dimostrato che un approccio basato sulla connessione emotiva e sull’impegno sociale può non solo attrarre i clienti, ma anche creare un legame duraturo con loro, portando a una crescita sostenibile e a un impatto sociale tangibile.

In conclusione, l’iniziativa di TOMS di donare un paio di scarpe per ogni paio venduto, basata su storytelling, valori etici e connessione emotiva, ha dimostrato di essere non solo un successo commerciale, ma anche un esempio di come un’azienda possa integrare la responsabilità sociale nel proprio modello di business, generando benefici tangibili per la comunità e per il brand. 13

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Memorabilità

Le informazioni presentate sotto forma di storia sono più facili da ricordare rispetto ai fatti e alle cifre. Una storia ben raccontata può rimanere impressa nella mente del cliente per molto tempo. Questo principio è sostenuto da ricerche cognitive che dimostrano come le storie attivino sia la parte emotiva che quella razionale del cervello, rendendo il messaggio complessivamente più potente.

La Teoria del Doppio Codice di Allan Paivio è un modello cognitivo che suggerisce che il cervello umano elabora e immagazzina le informazioni in due sistemi distinti ma interconnessi: uno visivo e uno verbale. Secondo questa teoria, le persone possono ampliare le proprie conoscenze attraverso associazioni verbali e immagini visive, utilizzando entrambi i codici mentali per rappresentare l’informazione.

La teoria del doppio codice ipotizza che l’elaborazione delle informazioni avvenga in modalità distinte e attraverso canali diversi della mente umana, generando rappresentazioni distinte a seconda dell’informazione elaborata in ciascun canale. Questi codici mentali vengono utilizzati per organizzare, memorizzare e recuperare l’informazione in modo efficace, consentendo una migliore memorizzazione e comprensione. 14

Le evidenze a favore della teoria del doppio codice includono il fatto che le parole concrete vengono ricordate meglio delle parole astratte e che le immagini sono ricordate meglio delle parole. Inoltre, la reiterazione verbale migliora la prestazione nei compiti di completamento delle parole, mentre la reiterazione immaginativa migliora la prestazione nei compiti di completamento delle immagini.

Questa teoria ha importanti implicazioni per l’apprendimento e la memoria, poiché suggerisce che la codifica verbale e visiva delle informazioni può migliorare la memorizzazione e il recupero dell’informazione. Questo modello cognitivo evidenzia l’importanza di utilizzare entrambi i sistemi di codifica per ottimizzare il processo di apprendimento e la memorizzazione delle informazioni.

La Teoria del Doppio Codice di Allan Paivio fornisce una spiegazione dettagliata su come il cervello umano elabora e memorizza le informazioni attraverso due sistemi distinti ma interconnessi, offrendo una prospettiva chiara sull’importanza della rappresentazione verbale e visiva nell’apprendimento e nella memoria.

John Deere, il noto produttore Statunitense di macchine agricole, ha creato la rivista “The Furrow” nel 1895 attraverso la sua società di pubbliche relazioni, “The Charles Deere Company”. La pubblicazione raccontava storie di agricoltori, le loro sfide e successi, offrendo al contempo consigli pratici e innovazioni nel settore agricolo.

Questo approccio non solo ha reso John Deere un nome familiare nel settore agricolo, ma ha anche creato una connessione duratura con i clienti, trasformando il brand in un punto di riferimento affidabile e memorabile per generazioni di agricoltori. La rivista “The Furrow” è diventata un importante strumento di comunicazione per John Deere, offrendo contenuti informativi e coinvolgenti che hanno contribuito a rafforzare il legame con la clientela e a promuovere la fiducia nel marchio nel corso degli anni.

La teoria del doppio codice di Allan Paivio suggerisce che il cervello umano elabora e immagazzina le informazioni in due sistemi distinti ma interconnessi: uno visivo e uno verbale. Le storie, come quelle raccontate in “The Furrow”, combinano immagini vivide con narrazioni verbali, sfruttando questa interconnessione tra i sistemi di codifica. L’attivazione di entrambi i sistemi rende il contenuto più memorabile e significativo per il cervello, contribuendo a rafforzare il legame tra il brand e i suoi clienti.

La creazione della rivista “The Furrow” da parte di John Deere nel 1895 attraverso “The Charles Deere Company” ha dimostrato l’efficacia dello storytelling nel creare una connessione duratura con i clienti e nel promuovere la fiducia nel marchio. Questo approccio, supportato dalla teoria del doppio codice di Paivio, ha contribuito a rendere John Deere un nome familiare e affidabile nel settore agricolo per generazioni. 15

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Autenticità

Le storie autentiche rendono il brand più umano e accessibile. I clienti apprezzano la trasparenza e sono più propensi a fare affari con un’azienda che percepiscono come genuina. L’autenticità nelle storie costruisce fiducia, un elemento chiave nelle relazioni commerciali.

La teoria dell’autenticità del brand, come descritta da Beverland e supportata dai vari articoli forniti, sottolinea l’importanza della coerenza, della trasparenza e della fedeltà alla propria identità per costruire una percezione di autenticità nel marchio. Questo concetto si basa sull’idea che le aziende devono essere allineate con i propri valori, la propria storia e la propria missione per comunicare in modo autentico con i consumatori.

L’autenticità del brand diventa un driver strategico per l’incremento e il consolidamento del brand value, poiché promuove la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, il rispetto delle promesse fatte ai clienti, la trasparenza, l’onestà e la condivisione dei valori e della mission aziendale. Questo concetto è particolarmente rilevante in un’epoca in cui i consumatori sono sempre più esigenti e critici verso le aziende, soprattutto le generazioni più giovani come i millennial e la generazione Z.

Le storie autentiche e i contenuti reali, inclusi gli user-generated content, diventano strumenti essenziali per dimostrare l’autenticità del brand sui social media e per coinvolgere in modo genuino gli utenti. Questi contenuti sono considerati più credibili, persuasivi e coinvolgenti rispetto ai contenuti tradizionali, poiché provengono da fonti indipendenti e mostrano la realtà dell’azienda, dei suoi prodotti, dei suoi dipendenti e dei suoi clienti senza filtri o ritocchi.

I valori del brand giocano un ruolo fondamentale nell’identità e nella reputazione aziendale. Questi valori rappresentano i principi fondamentali e le credenze che guidano le decisioni e le azioni dell’azienda, contribuendo a creare un ambiente coeso e autentico. Gli autori sottolineano che i valori del brand devono rispecchiare sinceramente le credenze, essere rilevanti per i clienti, consistenti in tutte le attività aziendali, distintivi e comunicabili in modo chiaro sia internamente che esternamente.

La teoria dell’autenticità del brand, supportata dai concetti di coerenza, trasparenza, fedeltà ai valori ed in particolare ai valori del brand, sottolinea l’importanza di comunicare in modo autentico e genuino con i consumatori per costruire una relazione di fiducia e fedeltà nel tempo. Questo approccio, basato sulla coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, sui contenuti reali e sugli user-generated content, e sui valori distintivi del brand, può contribuire a rafforzare la reputazione e il valore del marchio sul mercato.

Airbnb, la nota piattaforma di affitti brevi, ha sviluppato una strategia di comunicazione basata sullo storytelling a partire dal 2009, solo un anno dopo il suo lancio. L’obiettivo era differenziarsi chiaramente dalle comuni strutture alberghiere e trasmettere i valori di ospitalità, comunità ed esperienze uniche che contraddistinguono il brand.

Attraverso narrazioni autentiche e personali, Airbnb ha trasformato l’idea di affittare una stanza da estranei in un’esperienza unica e accogliente. Le storie di host e viaggiatori hanno aiutato a costruire una piattaforma di fiducia, mostrando come le persone possano connettersi e creare esperienze memorabili condividendo spazi e raccontando le proprie avventure.

Airbnb ha incoraggiato attivamente il dialogo tra viaggiatori e host, creando hashtag dedicati come #AirbnbExperiences sui social. Il suo canale Instagram in particolare è pieno di immagini suggestive di alloggi Airbnb unici e clienti soddisfatti, grazie anche all’uso attivo di questi hashtag, che a loro volta mirano a ispirare il gruppo target a nuove avventure.

Questo approccio basato sullo storytelling ha giocato un ruolo cruciale nel rapido successo e nell’espansione globale di Airbnb. Attraverso messaggi chiave come “Travel like a Human” e “Belong Anywhere”, l’azienda ha perseguito una missione che va oltre la semplice locazione di appartamenti, coltivando il culto del viaggio e il senso di appartenenza.

I risultati ottenuti da Airbnb grazie a questa strategia di comunicazione sono stati significativi. Da start-up nel 2008, Airbnb è diventata in pochi anni un’azienda in rapida crescita, con una valutazione di oltre 30 miliardi di dollari. L’autenticità trasmessa attraverso lo storytelling ha contribuito a creare una community di viaggiatori appassionati, che si sentono parte di un movimento che va oltre la semplice prenotazione di un alloggio.

L’utilizzo l’utilizzo dello storytelling da parte di Airbnb è stato un elemento chiave del suo successo, permettendo all’azienda di differenziarsi dalla concorrenza, creare una piattaforma di fiducia e comunità, ed espandersi rapidamente a livello globale. La trasmissione di autenticità attraverso le narrazioni di host e viaggiatori è stata fondamentale per il raggiungimento di questi risultati.

Le storie personali e genuine hanno permesso ad Airbnb di comunicare in modo efficace i propri valori di ospitalità, condivisione e scoperta. Raccontando le esperienze reali di chi ha utilizzato la piattaforma, l’azienda ha creato un legame emotivo con i clienti, facendoli sentire parte di una comunità autentica di viaggiatori.

Questo approccio basato sull’autenticità ha contribuito in modo determinante a differenziare Airbnb dalle tradizionali strutture ricettive. Mentre queste ultime offrono soggiorni standardizzati, Airbnb ha saputo valorizzare l’unicità degli alloggi e delle esperienze proposte, grazie alla voce diretta di chi li ha vissuti in prima persona.

Inoltre, la trasmissione di autenticità ha giocato un ruolo chiave nel costruire fiducia e fedeltà verso il brand. I clienti Airbnb sanno di poter contare su esperienze genuine, lontane dai circuiti turistici tradizionali, grazie alla rete di host locali che accolgono i viaggiatori come amici.

In definitiva, l’autenticità comunicata attraverso lo storytelling è stata il vero motore della rapida ascesa di Airbnb. Raccontando storie vere di incontri, scoperte e condivisione, l’azienda ha saputo creare un brand amato e riconoscibile in tutto il mondo, diventando un punto di riferimento per un nuovo modo di viaggiare.  16

Lo storytelling nelle vendite non è solo una tecnica di marketing, ma una strategia che sfrutta la natura umana di connettersi attraverso le storie. Le connessioni emotive, la memorabilità e l’autenticità create attraverso lo storytelling possono influenzare significativamente il comportamento d’acquisto, portando a una maggiore fidelizzazione e a un incremento delle vendite.

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Come Integrare lo Storytelling nelle Vendite

Integrare lo storytelling nelle vendite richiede una comprensione delle esigenze e dei desideri dei clienti, nonché la capacità di raccontare una storia che risuoni con loro. Ecco alcuni passaggi chiave:

Conoscere il Pubblico: Per creare una narrazione efficace, è fondamentale conoscere a fondo il proprio pubblico. Questo include la comprensione dei loro problemi, desideri, paure e aspirazioni. Utilizzare strumenti come sondaggi, analisi dei dati e feedback diretti può fornire preziose informazioni sul target di riferimento. Ad esempio, le buyer personas, che rappresentano profili dettagliati dei clienti ideali, possono aiutare a delineare storie che risuonano con specifici segmenti di mercato.

Sephora, la catena di cosmetici, utilizza dati raccolti attraverso il suo programma di fidelizzazione per comprendere le preferenze dei clienti. Questa conoscenza consente loro di creare contenuti personalizzati e storie che parlano direttamente alle esigenze e ai desideri dei diversi segmenti di clienti, aumentando l’engagement e la fedeltà. 17

Costruire una Narrazione: Una buona storia segue una struttura ben definita, che di solito include un inizio, uno sviluppo e una conclusione. Nel contesto delle vendite, questa struttura può essere utilizzata per presentare un problema che il cliente potrebbe affrontare, spiegare come il prodotto o servizio può risolvere questo problema, e infine mostrare i risultati positivi ottenuti.

La “Struttura in Tre Atti” di Aristotele è un modello classico che può essere applicato alla costruzione di narrazioni di vendita. Questo modello prevede un’introduzione (dove viene presentato il problema), una parte centrale (dove si sviluppa la soluzione) e una conclusione (dove si mostra il successo o il beneficio).

L’azienda Californiana di software Slack utilizza case study che seguono questa struttura. Iniziano descrivendo le sfide comunicative affrontate dai team aziendali, spiegano come Slack è stato implementato per risolvere questi problemi, e concludono con testimonianze di miglioramenti in produttività e collaborazione. 18

Usare Testimonianze: Le testimonianze autentiche dei clienti sono uno strumento potente per il storytelling nelle vendite. Esse offrono prove concrete dell’efficacia di un prodotto o servizio e costruiscono fiducia tra nuovi potenziali clienti.

La “Social Proof” o riprova sociale di Robert Cialdini è un principio che afferma che le persone tendono a seguire le azioni degli altri, specialmente in situazioni di incertezza. Le testimonianze dei clienti fungono da prova sociale, rassicurando i potenziali clienti sulla validità delle proprie scelte.

Dropbox ha utilizzato storie di successo di aziende che hanno migliorato significativamente la loro collaborazione e gestione dei file grazie alla sua piattaforma. Queste storie, presentate attraverso video e articoli, hanno contribuito a costruire credibilità e fiducia tra i nuovi utenti. 19

Visual Storytelling: Integrare elementi visivi come immagini, video, infografiche e animazioni può rendere una storia ancora più coinvolgente. I contenuti visivi catturano l’attenzione e possono aiutare a trasmettere informazioni complesse in modo semplice e immediato.

La “Teoria del Codice Doppio” di Allan Paivio di cui vi ho parlato pocanzi, sostiene che le informazioni presentate sia in forma visiva che verbale vengono memorizzate più facilmente perché attivano due sistemi cognitivi distinti. Questo rende le storie visuali più potenti e memorabili.

Red Bull è un maestro del visual storytelling. Attraverso video di alta qualità che mostrano atleti che compiono imprese straordinarie, Red Bull racconta storie che ispirano e motivano. Questi video non solo catturano l’attenzione ma creano anche un forte legame emotivo con il marchio, posizionandolo come simbolo di avventura e audacia. 20

Integrare lo storytelling nelle vendite richiede una strategia ben pianificata e una comprensione approfondita del pubblico. Utilizzando narrazioni ben strutturate, testimonianze autentiche e contenuti visivi accattivanti, le aziende possono creare connessioni emotive durature con i loro clienti, migliorare la memorabilità del messaggio e, in ultima analisi, aumentare le vendite. 21  22

Facciamo un esempio di come costruire uno Storytelling nelle Vendite

Supponiamo che tu stia vendendo un software per la gestione del tempo.

Ecco come potresti strutturare una storia:

  • Inizio: “Immagina Maria, una giovane professionista che si sente sopraffatta dalle sue responsabilità quotidiane. Ogni giorno, lotta per tenere traccia delle sue attività e rispettare le scadenze. La frustrazione cresce e il suo stress inizia a influenzare la sua vita personale.”
  • Sviluppo: “Un giorno, Maria scopre il nostro software di gestione del tempo. Con strumenti intuitivi e funzionalità avanzate, inizia a organizzare meglio le sue giornate. Maria può finalmente vedere tutte le sue attività in un’unica piattaforma e gestire il suo tempo in modo più efficiente.”
  • Conclusione: “Nel giro di poche settimane, la vita di Maria cambia drasticamente. Non solo riesce a completare i suoi compiti in tempo, ma trova anche il tempo per hobby e attività ricreative. Maria è ora più felice, meno stressata e estremamente produttiva grazie al nostro software.”

Lo storytelling non è solo una tecnica di vendita; è un modo per costruire relazioni durature con i clienti. Utilizzando il potere delle storie, puoi creare connessioni emotive, rendere il tuo messaggio più memorabile e, in ultima analisi, chiudere più vendite. Ricorda, una storia ben raccontata può fare la differenza tra un cliente che passa oltre e uno che si impegna con il tuo brand.

Integrare lo storytelling nella tua strategia di vendita può sembrare una sfida, ma con pratica e dedizione, puoi diventare un narratore efficace e vedere i risultati nel tuo bilancio finale.

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